Ho iniziato ad amare il puré di patate da piccola, la mia nonna lo faceva molto spesso e ho ancora nella mente la sua immagine mentre lo preparava.
Il puré di patate è un contorno cucinato in ogni casa, ma la sua preparazione e, soprattutto il risultato, non è così scontato.
La scelta delle patate è fondamentale, devono essere a pasta bianca e non eccessivamente grosse. Riguardo la loro cottura ci sono diverse scuole di pensiero: io preferisco lessarle intere e con la buccia anche se qualcuno consiglia di cuocerle tagliate a pezzi e senza buccia.
Suggerisco inoltre di utilizzare il classico “schiacciapatate” e non il passaverdure che richiederebbe troppo tempo e farebbe raffreddare completamente le patate.
Ingredienti: per 4 persone
- 600 gr di patate a pasta bianca
- 120 ml di latte
- 50 gr di burro
- sale q.b.
- noce moscata q.b.
Preparazione del puré di patate:
- Lavare le patate e metterle con la buccia in una casseruola con acqua fredda e un pizzico di sale. Portare ad ebollizione, quindi abbassare la fiamma e cuocere finché non saranno tenere fin nel loro interno (verificare la cottura infilando uno stecchino).
- Scaldare il latte.
- Mettere una casseruola su fuoco bassissimo con il burro, sbucciare velocemente una patata per volta e passarla subito allo schiacciapatate facendo cadere la purea direttamente nella casseruola già calda. Eseguire l’operazione con tutte le patate.
- Mescolare energicamente ed aggiungere poco per volta il latte caldo sempre continuando a mescolare per evitare la formazione di grumi, unire il sale e una macinata di noce moscata (quantità in base ai gusti personali).
- Il puré di patate deve risultare morbido e soffice ma non liquido nè troppo compatto: aggiungere o diminuire la quantità di latte nel caso le patate assorbano troppo o troppo poco il liquido.
- Se piace è possibile incorporare all’ultimo 2 cucchiai di parmigiano grattugiato o sostituire il latte con la panna (in questo caso diminuire la dose di burro).
- Il puré di patate va preparato al momento e servito appena pronto: se proprio non è possibile, tenerlo in caldo a bagnomaria ma non troppo a lungo per evitare di compromettere il risultato.
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